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George Albert Drew

VI Royal Tank Regiment

George Albert Drew era nato il 15 febbraio 1919 e di professione faceva il banchiere a Wisbech, un villaggio poco a nord di Cambridge. Arruolato nel VI Royal Tank Regiment, è catturato in Libia, a Sidi Rezegh, con il grado di caporale, il 21 novembre 1941, durante la Operation Crusader. Trascorre il mese successivo in un campo a Tarhuna e quindi a Tripoli. Alla fine di dicembre, viene trasferito al PG 66 di Capua, quindi al PG 59 di Servigliano, poi al PG 53 di Macerata, quindi in un campo di lavoro non specificato e, infine, al PG 112 di Torino (per precisione il PG 112/4 di Gassino Torinese) nel giugno 1942, cambiando praticamente un campo ogni mese dal momento della cattura.

Dopo l’armistizio tra l’Italia e gli alleati, nel settembre 1943, le guardie decidono di lasciar fuggire i prigionieri, che se ne vanno alla spicciolata nei giorni successivi all’8 settembre. Il 10 parte anche George, insieme ad un gruppetto di compagni, raggiungendo un bosco vicino a San Mauro, dove rimangono nascosti tre settimane e quindi si disperdono. Il caporale rimane solo con il tenente di brigata Davis e i due si incamminano sui monti, dove ben presto si imbattono in una banda partigiana, alla quale si uniscono. Tuttavia, durante il mese di ottobre, la posizione partigiana viene investita da un rastrellamento e la banda si disperde. I due quindi ritornano al loro nascondiglio a San Mauro. Nuovamente, tentano di unirsi ad una banda partigiana, grazie all’aiuto del prete locale, che li invia a Barge (Cuneo), dove però il capo partigiano, rimasto ignoto, si rifiuta di dare loro delle armi e quindi i due decidono di tornare indietro.

Solo nel novembre 1943 George può davvero unirsi alla Resistenza. I due raggiungono infatti il borgo di Alpette (Torino), dove si trovava già una banda mista di jugoslavi, inglesi e italiani. George passerà i successivi sette mesi con questi compagni. La banda, come tutte le bande partigiane, si sposta spesso e, oltre che ad Alpette, George si trova ad operare a Lanzo, Chivasso, Arzola, Pont, Locana, Sparone e Ribordone. Proprio a Ribordone, nel luglio 1944, in un momento in cui viveri e munizioni scarseggiano, finiscono sotto l’attacco dei nazi-fascisti e devono ripiegare nuovamente sui monti. Tuttavia, ben presto, il 22 luglio 1944, ricevono un aviolancio della Raf sul Monte Arzola che li fa tornare operativi. Il gruppo lancia una serie di imboscate tra Pont, Sparone e Locana, finché non finiscono di nuovo le munizioni. Per di più, i tedeschi concentrano altre truppe nella zona e il semplice rifornirsi di cibo diventa molto difficile.

George e il suo gruppo tornano a Ribordone per qualche giorno alla fine di settembre, dove decidono che era venuto il momento per loro di tentare l’attraversamento della frontiera francese. Senza dubbio, la situazione alimentare doveva essere preoccupante. «Il tenente italiano che guidava la nostra banda chiese consiglio al capitano italiano della valle del Ribordone, e questi disse che avremmo dovuto andarcene. Tempo prima, durante l’estate, avevamo incontrato una guida alpina, che si offrì di condurre il nostro gruppo oltre i monti in Francia».

Organizzato il gruppo, costituito da trenta jugoslavi, cinque francesi, un sudafricano, dodici inglesi e due italiani (la guida e il capo della banda in cui George aveva combattuto), questi partono il primo ottobre, passando per Ronco Canavese in Val Sona. Da lì passano per Colle di Bardoney e quindi Cogne, dove trovano rifugio in una miniera. Quindi superano Pont e poi Colle del Nivolet. Infine, fanno un’ultima sosta a Ballotta, in una malga, per raccogliere le energie prima di tentare l’attraversamento della frontiera: «si era già posata una considerevole quantità di neve e una tormenta mise fine al nostro primo tentativo. Uno degli inglesi nel nostro gruppo soffriva di geloni ad una mano. Molti degli jugoslavi indossavano solo pantofole». Legati l’uno all’altro per non perdersi, gli uomini riescono nella traversata il 10 ottobre a Colle della Losa «con sei piedi di neve». Per loro fortuna, la zona «non era sorvegliata, poiché i tedeschi la consideravano intransitabile».

In Val d’Isere sono rapidamente presi in carico dalle autorità alleate. Dopo una serie di spostamenti, vengono portati a Grenoble e sistemati al Savoy Hotel, dove vengono dati loro cibo e indumenti. Alle tre del pomeriggio dell’11 ottobre, George sale su un treno per Marsiglia e, il 14, su una nave per Napoli. Infine, il 24 parte nuovamente via nave dalla città campana, per poi raggiungere Liverpool il 2 novembre 1944, dopo un anno di prigionia e uno di vita partigiana.

Fonti
  • TNA WO 208/3324/138, Account of escape of 7887693 Cpl. Drew, George Albert, 6th Royal Tank Regiment, 7th Armoured Div. 8th Army