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PG 17 - Rezzanello

Autore/i della scheda: Isabella Insolvibile

Dati sul campo

Comune: Gazzola

Provincia: Piacenza

Regione: Emilia-Romagna

Ubicazione: Rezzanello - Gazzola

Tipologia campo: concentramento

Numero convenzionale: 17

Numero di posta militare: 3200

Campo per: ufficiali

Giuristizione territoriale: Difesa Territoriale Milano

Scalo ferroviario: Piacenza

Sistemazione: accantonamento

Capacità: 150

In funzione: da 03/1941 al 02/1943

Comando/gestione del campo: Ten. Col. Carlo Biancotti (6.1941 -5.1942); Ten. Col. Vincenzo Guerrini (6.1942-1.1943); Cap. Alfonso Dazzi (2.1943)

Cronologia:
Marzo 1941: il castello medievale di Rezzanello, nel comune di Gazzola, è organizzato per ospitare alcune decine di ufficiali nemici.
Agosto 1941: il campo riceve le visite dell’addetto militare americano e del nunzio apostolico Borgongini Duca. Entrambi riscontrano le buone condizioni dei prigionieri.
Febbraio-Marzo 1943: gli ufficiali alleati sono trasferiti a Fontanellato. Il campo di Rezzanello è destinato ai prigionieri greci.

Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Gazzola

Date Generali Ufficiali Sottoufficiali Truppa TOT
1.3.1942   105   33 138
1.4.1942   105   35 140
1.5.1942   106   33 139
1.6.1942   113   33 146
1.7.1942   98   33 131
1.8.1942   112   33 145
1.9.1942   4   143 147
30.9.1942   109   32 141
31.10.1942   109   31 140
30.11.1942   118   32 150
31.12.1942   126   32 158
31.1.1943   151 1 41 193
28.2.1943   151 1 41 193
 

Storia del campo

Il campo, aperto nel marzo 1941 e operativo per gli alleati fino al febbraio del 1943, è uno dei primi a essere utilizzati sul territorio metropolitano. È destinato fin da subito agli ufficiali e alle loro ordinanze. Insediato in un castello di origini medievali più volte riadattato – fino a fungere, prima della guerra, da residenza estiva di una congregazione di suore – il campo di Rezzanello non è l’unico, sul panorama nazionale, di questo tipo (anche i campi nn. 12 Vincigliata-Candeli e 41 Montalbo sono installati in castelli). Sebbene riservato a un ridotto numero di prigionieri e dunque alquanto “elitario”, il campo-castello soffre di problemi relativi a un inadeguato riscaldamento (risolti però a inizio 1943) e all’altalenante arrivo della corrispondenza e dei rifornimenti di vestiario. Complessivamente, comunque, a Rezzanello si sta meglio che altrove, ma ciò non limita i tentativi di fuga che, anzi, sono numerosi.
Gli ufficiali possono fare passeggiate all’esterno del campo e frequentano regolarmente la chiesa del villaggio situato nelle vicinanze. Pubblicano un giornale, “The Rezzanello Revue”, e possono leggere i libri dell’ampia biblioteca del castello.
Tra la fine del febbraio e l’inizio del marzo 1943 il campo viene destinato agli ufficiali greci (che vi arrivano nell’aprile 1943). Gli ex internati alleati sono trasferiti al nuovo campo di Fontanellato (PR). Da Rezzanello provengono, ad esempio, Dan Billany e David Dowie, che avrebbero scritto (in The Cage) del prison blue, come loro definiscono il barbed wire disease, la malattia del reticolato, patita proprio nel campo del piacentino:

Walk listlessly through the building and wish to get away, be alone, but it’s impossible to be alone in a prison camp. Friends look sympathetic and try to cheer but they know the mood; they say little and wait for it to pass. Prison blues. Lean from the end window. A lovely day, a lazy day, a hot sun speckling the tree-lined dusty road to the cemetery. A gramophone next door; the same record, the dame crooned sickly sentiment and twenty officers sunk in nostalgia because they remember Frances Day and The Fleet’s in Port Again, and they remember home and they wonder how long [Billany, Dowie, The Cage, p. 162].


Nel campo non si verificano né gravi violazioni della Convenzione di Ginevra, né crimini di guerra.
Il castello, di proprietà privata, è successivamente ritornato a tale status e, in anni recenti, utilizzato per eventi e cerimonie. Oggi risulta non visitabile.

Fonti archivistiche

Bibliografia

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